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| CALCIOPOLI: FORSE NON TUTTO E' COME CI E' STATO RACCONTATO Viaggio tra le bugie e le mezze verità sullo scandalo che ha scosso il sistema calcio
Migliaia di intercettazioni, pedinamenti e videoriprese a cui si aggiungono tre gradi di giudizio di giustizia sportiva ed un grado di giustizia ordinaria con rito abbreviato, questa è in sintesi la storia di calciopoli, lo scandalo che ha scombussolato le gerarchie del calcio italiano depauperando in sostanza un'unica società, la Juventus. L'inchiesta è esplosa nel 2006 con notevole impatto mediatico, per come ci fu presentata e raccontata avrebbe dovuto tramutarsi nella panacea del mondo calcio, avrebbe dovuto in sostanza purificare il marcio per restituirci la genuinità del puro agonismo, dello sport come competizione ad armi pari. Si è continuato per anni, però, ad avvalorare gli elementi portati dall'accusa, a divulgarli con titoli a nove colonne, dimenticando forse uno dei cardini giuridici della nostra costituzione, il garantismo. A posteriori si può forse dire che si è fatta la scelta sbagliata, lo svolgimento, tra mille peripezie, del processo penale di Napoli non lesina colpi di scena, migliaia di intercettazioni a discolpa non sbobinate, testimoni chiave dell'accusa che si tramutano in paladini del teorema difensivo, elementi probatori raccolti dai giornali anziché dagli organi ufficiali Figc, una crescente sensazione di pressapochismo nello svolgimento delle indagini, ci consentono oggi di avanzare dei dubbi circostanziati e di temere che dietro lo scandalo più grande che ha coinvolto il calcio italiano si nasconda in realtà un perverso gioco di potere o più semplicemente di ritenere che il funzionamento della giustizia in Italia sia particolarmente farraginoso. E' giunto il momento di fare un'analisi più profonda, che dia una visione più circostanziata degli elementi cardine dell'inchiesta, è giusto fornire allo sportivo quelle chiavi di lettura colpevolmente ignorate e che possono indubbiamente portare ad una riflessione più completa e meno parziale, è giunto il momento di raccontare le notizie scomode, quelle notizie che comporterebbero un mea culpa dei più grandi organi di stampa e che per tale motivo non vengono riportate.
PAPARESTA NON FU CHIUSO NELLO SPOGLIATOIO DA MOGGI: Questo è il primo clamoroso flop del teorema accusatorio, giusto, per cui, ricostruire la vicenda. Tutto parte da due intercettazioni che vedono protagonista il DG della Juventus in seguito alla sfida del Granillo contro la Reggina del 6 novembre 2004, è corretto premettere che quella partita fu condizionata da un susseguirsi di errori arbitrali che danneggiarono la formazione torinese. La prima intercettazione è tra Moggi e una donna non meglio identificata: "Ho chiuso l'arbitro nello spogliatoio e mi sono port...Read the whole post...
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